Le fonti ricordano un Ercolano martirizzato insieme a Sant Aurea nel 283 e sepolto a Porto. L'edificio di epoca medioevale, è costituito da un' aula absidata con pareti esterne in opera listata e materiale di reimpiego. Recenti scavi lungo il perimetro esterno hanno riportato alla luce strutture riferibili ad un edificio funerario del I-II secolo, riutilizzato poi,tra il IV ed il V sec. con sepolture in terra coperte da tegole disposte a cappuccina. Nell'altomedioevo l'area fu ristrutturata con la costruzione di tombe parallele a più piani sovrapposti (formae). Al di sotto dell'ambiente centrale un ossario costituisce il primo cimitero della comunità romagnola che nel 1884 intraprese i lavori di bonifica degli stagni di Ostia, Fiumicino e Maccarese (cfr. lapide in Piazza Umberto I). A questo periodo risale il toponimo Sant'Ercolano. Attualmente è preceduto da un recinto funerario, che è stato destinato, in passato, alla sepoltura di alcuni archeologi e studiosi. Una strada non asfaltata, via di Pianabella, prosegue verso sud-ovest attraversando longitudinalmente il comprensorio. Cinque dossi, perpendicolari alla via, corrispondono ad antichi tracciati stradali finalizzati alla suddivisione del territorio ed al collegamento di Ostia con l'area Laurentina e con la costa tirrenica. In questa zona si articola la più grande necropoli ostiense di età imperiale. Tra il quarto ed il quinto dosso è visibile la Basilica cristiana di Pianabella, la cui costruzione, tra la fine del IV e gli inizi del V sec., comportò la distruzione di precedenti sepolcri pagani. L'edificio, di vaste dimensioni, è a navata unica con portico antistante, ne è attestata la frequentazione sino ad epoca carolingia. Al termine della strada verso ovest (adiacenze casale di Procoio), in coincidenza dell'antica linea di costa, si conservano alcune strutture riferibili a ville residenziali della media età imperiale.