Di forma quadrangolare con due torri rotonde sul lato est ed una rettangolare sul lato ovest, è interrotto presso l'angolo sud dal complesso costituito dal fossato e dal castello, la cui costruzione voluta dal cardinale Giuliano della Rovere comportò l'abbattimento del tratto delle fortificazioni prospicienti il corso del Tevere. Sul lato nord delle mura si aprono attualmente due porte: la principale, su via dei Romagnoli, è protetta ad ovest da una torre rettangolare probabile sopravvivenza di una fortificazione precedente. Su di essa è murata una maschera tragica marmorea proveniente dal teatro romani della vicina Ostia. Altri frammenti marmorei di età romana (capitelli, colonne, epigrafi) sono riutilizzati nelle pareti interne della porta. Sul fronte esterno delle mura sono visibili gli stemmi marmorei del cardinale d'Estouteville. In piazza Umberto I si apre la porta minore, forse moderna, protetta ad est da un torrione circolare coevo al circuito. Nelle adiacenze è visibile la lapide voluta da Andrea Costa in memoria dei sacrifici sopportati dai 550 braccianti ravennati giunti nel borgo nel 1884 e destinati agli interventi di bonifica della zona, infestata dalla malaria. Le case rientrano nella tipologia della doppia schiera, caratterizzata da una pianta rettangolare suddivisa lungo l'asse longitudinale da un muro portante corrispondente, in alzato, alla linea di colmo del tetto.