36. Molini
Edifici costruiti intorno al 120
d.C., costituiti da ambienti selciati; troviamo, ancora, ben conservate
macine in pietra lavica (in basso forma conica, in alto, un elemento
mobile detto catillus). Le macine venivano utilizzate, facendo ruotare la
parte alta, tramite una leva mossa da schiavi o muli a cui venivano
bendati gli occhi per evitare i giramenti di testa. Alcuni ambienti sono
occupati da tazze cilindriche con due fori, che erano utilizzati per
impastare le farine; in un altro, invece, troviamo due forni per la
cottura del pane. Il mestiere del panettiere
(pistor) era molto diffuso, tanto da formare una corporazione detta dei
pistores. Il pane di Ostia veniva portato a Roma per essere distribuito
gratuitamente al popolo, oppure venduto a prezzo politico, fino a quando
nel III sec. d.C. i panettieri ostiensi rivendicarono gli stessi diritti
dei panettieri romani.
37. Domus della Medusa
Una piccola domus, diversa dalle
altre, la sua peculiarità è di avere piccole stanze trapezoidali, con
mosaici bianchi e neri.
38. Porta Laurentina
È la porta conservata meglio,
così chiamata perché immetteva nella strada che portava verso
Laurentum. Posta sul piano ribassato del I
sec. a.C., fiancheggiata da due torri quadrate, fuori da essa c'è la
necropoli dei Claudi. La parte interna della porta,
insieme con le mura sillane, le terme del Faro e il Cardo Massimo,
racchiudono uno spazio triangolare, all'interno del quale ci sono diversi
tempi e luoghi di culto. |