56. Porta e mura del
Castrum
Della fine del IV sec. a.C., le
mura del castrum furono costruite con grossi blocchi di tufo, con una
porta su ogni lato. Il castrum, di forma rettangolare, tagliato in quattro
parti uguali, dalle due strade principali (Decumano Massimo e Cardo
Massimo). Al centro, dove ora c'è il Capitolium, ancora sono visibili
resti del basolato del vecchio Cardo. Questa "cittadella fortificata",
nacque per difendere la foce del Tevere, ma ben presto venne attorniata
dall'abitato che si andava pian piano sviluppando; tra il II e I sec. a.C.
cominciarono a nascere, anche costruzioni di carattere commerciale e domus
signorili.
57.
Caseggiato del Molino
Edifici costruiti intorno al 120
d.C., costituiti da ambienti selciati; troviamo, ancora, ben conservate
macine in pietra lavica (in basso forma conica, in alto, un elemento
mobile detto catillus). Le macine venivano utilizzate, facendo ruotare la
parte alta, tramite una leva mossa da schiavi o muli a cui venivano
bendati gli occhi per evitare i giramenti di testa. Alcuni ambienti sono
occupati da tazze cilindriche con due fori, che erano utilizzati per
impastare le farine; in un altro, invece, troviamo due forni per la
cottura del pane. Il mestiere del panettiere
(pistor) era molto diffuso, tanto da formare una corporazione detta dei
pistores. Il pane di Ostia veniva portato a Roma per essere distribuito
gratuitamente al popolo, oppure venduto a prezzo politico, fino a quando
nel III sec. d.C. i panettiere ostiensi rivendicarono gli stessi diritti
dei panettieri romani.
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Edificio dei
Molini
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