19. Foro delle
Corporazioni
Alle spalle del teatro, troviamo
un complesso molto singolare, che non è presente in nessun altra città
romana: il foro, un portico quadrangolare, con due file di colonne di tipo
dorico. Inizialmente, in età augustea,
venne progettato con muri in opera reticolata, in funzione del
teatro; sarebbe stato utilizzato come riparo dalle intemperie o come
spazio per passeggiare. Con l'imperatore Claudio, divenne un vero e
proprio portico con le colonne ed in età adrianea, con altre opere di
restauro, tra cui innalzamento del pavimento di circa 40 centimetri ed
inserimento di un'altra fila di colonne, si formò il doppio
porticato. Dalla metà del II sec. d.C. fino
all'età severiana, c'è stato un graduale abbellimento con l'inserimento
dei mosaici, che raccontano i vari traffici presenti sul Mediterraneo e i
tipi di attività esercitate dalle corporazioni (i mosaici che noi vediamo
oggi non rispettano sempre il disegno originale, a causa di restauri
eseguiti grossolanamente nel corso dei secoli). Nel III sec. d.C. la
navata venne divisa in 50 stationes (stanze), che venivano utilizzate dai
negozianti e dagli imprenditori, come uffici di rappresentanza per
pubblicizzare le loro attività (più avanti nel corso delle tante
ristrutturazioni l'area della navata venne ingrandita e le stationes
divennero 64). Il piazzale vero e proprio è
adorno di statue ed al centro c'è un tempio della fine del I sec. d.C.,
eretto forse in onore di Cerere (divinità delle messi e dell'abbondanza),
ma non ci sono prove certe; alla fine di una contrattazione, se l'affare
andava a buon fine, i mercanti facevano un'offerta alla
divinità. Nel lato occidentale del portico,
nell'ultimo ambiente, si conserva il calco dell'altare su cui sono
raffigurate immagini relative alle origini di Roma.
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