23. Mitreo delle Sette
Sfere
Edificato nel III sec. d.C., dei
18 tempi ostiensi, dedicati al dio Mitra, è quello meglio conservato. Il
culto di questo dio è di origine persiana e fu introdotto a Roma (seconda
metà del II sec. d.C.) dai militanti delle legioni inviate in
Oriente. Questo mitreo evidenzia
peculiarità strutturali che distinguono tutti i mitrei ostiensi: ambiente
rettangolare, stretto e lungo, diviso in tre parti, ovvero due podia
(banconi su cui si adagiavano i fedeli durante le cerimonie per consumare
i pasti sacri) ) laterali e un corridoio (conduceva all'ara sacrificale e
all'altare dove era posta l'immagine della divinità). I podia sono rivestiti di mosaici
in bianco e nero, che rappresentano i segni dello zodiaco; il pavimento
invece è rivestito da un mosaico in cui sono raffigurati i sette pianeti
(Luna, Mercurio, Saturno, Giove, Marte e Venere), che rappresentavano i
tempi di iniziazione che dovevano attraversare i fedeli. E' ricorrente nei
mitrei il numero sette, anche se rappresentato in diversi modi. Sul fondo c'è un calco di un
rilievo, conservato presso i Musei Vaticani, raffigurante Mitra nell'atto
di uccidere un toro (simboleggia la vittoria della luce sulle
tenebre).
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